Politica di trasferimento al contrario !
L’obbligo di trasferire il traffico merci attraverso le Alpi dalla strada alla rotaia con l’obiettivo del raggiungimento di massimo 650’000 transiti per anno, negli ultimi due anni registra una preoccupante inversione di tendenza: da 916’000 nel 2022 siamo risaliti a 960’000 nel 2024. E questo malgrado le varie misure che abbiamo implementato, TTPCP, Alptransit, sussidi al trasferimento.
Le recenti decisioni, chiusura autostrada viaggiante da dicembre, drastico taglio di FFS Cargo nel traffico combinato non accompagnato e conseguente taglio di personale (persino macchinisti, sic), lascia presagire che nei prossimi anni si tornerà sopra il milione.
Siamo in una fase di diminuzione generale della domanda di trasporto merci. Scese anche quelle che attraversano la Svizzera, dal massimo di 40,4 mio nel 2016 a 36.5 mio del 2024, dove però vediamo crescere la strada, nel 2024 a 10.8 mio per rapporto a 9.8 mio del 2020.
Si giustifica la diminuzione delle merci su ferrovia con i troppi cantieri e insufficienti capacità della rete ferroviaria tedesca e conseguenti ritardi e annullamenti che renderebbero la ferrovia meno concorrenziale della strada,
; malgrado i sussidi che tra l’altro sono stati prolungati fino al 2030 dalle Camere nel 2020 per il traffico di transito internazionale e fino al 2028 per l’autostrada viaggiante proprio perché gli obiettivi della politica di trasferimento non erano ancora raggiunti.
Ingorghi anche sulle strade
Anche sulle strade europee troviamo cantieri, ingorghi che ritardano spedizioni, ma si parla di prezzi in diminuzione dovuti a vari fattori, costi fissi da coprire e conseguente tendenza pur di muovere i mezzi ad abbassare i prezzi, stipendi estremamente bassi e condizioni di lavoro precarie, nomadismo su posteggi autostradali. Diminuzioni dei prezzi sovente sotto il limite dell’economicità che ha già portato a numerosi fallimenti di autotrasportatori.
In Polonia che ha la flotta più grande in Europa la retribuzione base media dei conducenti professionisti nel 2023 era di circa 1.189 € mese. In Italia l’autotrasporto muove 1 miliardo ton all’anno, in Germania 3 mia in Francia 1.6 mia.
Il gigantesco mercato di autotrasporto europeo con il calo della domanda del 5% nel 2024 e l’abbassamento dei prezzi condiziona i transiti su strada in Svizzera, che come detto attorno 10 mio ton con 900mila camion dei quali la metà transito internazionale. Basta un minimo dell’esubero europeo offerto a prezzi stracciati sull’asse nord sud per impattare fortemente sui transiti stradali in Svizzera.
Economie di scala del trasporto stradale che influiscono fortemente sulla “concorrente” ferrovia ostacolando la politica di trasferimento svizzera svalutando gli investimenti fatti.
L’UE solo parole
L’UE a parole vorrebbe aumentare il trasporto su ferrovia ma le misure adottate non hanno peso sulla sconfinata massa di camion in esercizio generata dallo storico disimpegno nella ferrovia a favore della strada grazie alle liberiste politiche dei trasporti europee del secolo scorso.
La Svizzera malgrado 23 miliardi Fr investiti in Alptransit e oltre 1 miliardo in sussidi per trasferire merci sulla ferrovia si ritrova con la politica di trasferimento girata nel senso opposto.
Quali le reali prospettive ?
Occorre rianalizzare la situazione del mercato europeo a fondo e rivedere tutto, a cominciare dagli impegni non rispettati dalla controparte che intanto che noi investivavamo miliardi in gallerie di base, nei Paesi dell’UE si è tagliato nella ferrovia, investendo nelle strade con i privati a investire centinaia di miliardi in camion creando un mercato di milioni di camion da 40 ton.
Non bastano più i pur benfatti Rapporti sul trasferimento, è ora di adottare misure concrete e non far spallucce come finora.
Attraversare la Svizzera in camion costa poco, la tassa sul traffico pesante TTPCP costa 300€ per i 280 km tra Chiasso e Basilea con 50 km gallerie e 20 km ponti e viadotti, eppure ancora recentemente la maggioranza del parlamento non ha nemmeno voluto adattare la TTPCP completamente al carovita. Parlamento che non ha neanche voluto fissare obiettivi nella recente revisione della legge sul trasporto merci per ferrovia.
Per finire da masochisti la posizione del Consiglio di Stato Ticinese che non ha sostenuto la proposta del Consiglio Federale di limitare il transito ai soli camion con sistemi di sicurezza di ultima generazione come chiedeva l’iniziativa Cantonale Ticinese “Strade sicure subito”.
Ticino Città corridoio ringrazia!