Le impronte visibili della parità

«Mendrisio, unico polo con due donne in Municipio, si tinge sempre di più con i colori della parità di genere. L’AlternativA ne è ispiratrice»

Buona la seconda. Mendrisio avrà delle vie al femminile. Dopo la seconda interrogazione promossa da Verdi e Sinistra – e sostenuta da consiglieri e consigliere comunali di tutti i partiti – nel nostro Comune ci saranno tracce visibili delle donne che hanno avuto un ruolo di primo piano a diversi livelli. Dopo due interrogazioni, quindi, è stata riattivata la Commissione toponomastica che ha lavorato molto bene. Del resto ridisegnare le città in una prospettiva di genere non è un’impresa impossibile, a partire dai nomi di strade e piazze. C’è solo bisogno della volontà politica. E Mendrisio non si è tirata indietro, coinvolgendo anche le Commissioni di quartiere che hanno generalmente ben accolto il progetto. Le vie al femminile dovrebbero perciò essere molto presto una realtà, permettendo così a Mendrisio di essere all’avanguardia. E di seguire in modo virtuoso le orme della città di Ginevra, che ha creduto nell’importanza di rendere visibili le donne che nel tempo hanno tenacemente intrecciato trame sottili, ma consistenti, di relazioni e dimensioni storiche a carattere “orizzontale”. E che, nei secoli, hanno determinato la sopravvivenza del tessuto umano, e quindi anche urbano, delle comunità.

Buona la prima invece per il bilancio di genere, mozione pure promossa da Sinistra e Verdi nel 2016 e sostenuta da tutti i partiti politici. A dimostrazione che quando c’è convergenza, i progetti si realizzano. Ora dalla presentazione del Bilancio di genere occorrerà passare al Piano di azione. E l’AlternativA è pronta a fare la sua parte in modo costruttivo, proponendo idee e soluzioni.

Per migliorare la conciliazione tra famiglia e lavoro occorre, ad esempio, promuovere maggiormente l’offerta dei servizi del comune soprattutto rivolti ai neogenitori (potenziare dunque il settore dell’infanzia) e ai famigliari curanti. Per quanto riguarda la mobilità e i tempi della città, sarebbe importante rivedere la politica dei trasporti dal punto di vista di genere, cioè tenendo in considerazione orari, i tempi della vita e di funzionamento della città. Se prendiamo il capitolo della cura di sé e del tempo libero, occorre prima di tutto riconoscere che donne e uomini hanno esperienze ed interessi diversi in materia di cultura, sport e tempo libero; in secondo luogo sarà necessario assicurare che donne e uomini possano beneficiare e accedere equamente ad impianti e infrastrutture della città.

foto: Françoise Gehring